“E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali.”

A. Merini

Giulia Trogu

Mi chiamo Giulia Trogu e sono una psicologa clinica cremasca laureata presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ho in seguito ultimato la mia formazione come psicoterapeuta presso l’Istituto Minotauro, uno dei centri d’eccellenza in Italia per la presa in carico di preadolescenti (11-13 anni), adolescenti (14-18) e giovani adulti (19-30).

 

Il mio approccio clinico prevede infatti che il disagio psichico venga inquadrato attraverso una dimensione evolutiva, che tiene quindi conto dell’età del soggetto. 
 
Negli ultimi anni ho aggiunto al mio bagaglio professionale la tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) per la gestione dei traumi, acquisita attraverso l’Associazione EMDR Italia.

Lavoro da diversi anni nel nostro territorio e questo mi ha permesso di collaborare con molte realtà che coinvolgono i ragazzi in questa fascia d’età. Dapprima le scuole, principalmente di I e II grado superiore, con le quali spesso propongo riunioni per esaminare insieme anche alla famiglia le difficoltà riportate dal ragazzo.
 
Mi è capitato anche di coinvolgere allenatori o società sportive dato che chi nutre una passione per lo sport da giovane la vive molto intensamente, e lo stesso per il campo artistico o musicale.
Prendendo in carico adolescenti e giovani con condotte a rischio ho collaborato anche con alcune comunità educative, terapeutiche, penali in accordo con i servizi sociali territoriali di competenza. Inoltre, nel caso in cui la mia valutazione preveda la necessità di un trattamento farmacologico in sostegno di quello psicoterapico, collaboro con diversi professionisti privati, oltre che con la Neuropsichiatria ed il CPS di Crema. 
 
Chi mi conosce sa già che ben prima di terminare il mio percorso di studi in qualità di psicologa ero immersa nel mondo adolescenziale e giovanile tramite molte esperienze di volontariato, sia in Italia che all’estero. In qualità di volontaria prima ed educatrice poi, ho sempre amato lavorare in gruppo con i ragazzi, cercando di puntare sulle risorse individuali di ciascuno e mettendo in luce quanto le proprie passioni possano sostenere il proprio percorso di crescita, soprattutto se si sta attraversando un periodo complicato. 

Conosco le resistenze che spesso si creano prima di prendere la decisione di consultare uno psicologo

Purtroppo molto spesso sia genitori che i ragazzi vedono nella decisione di affidarsi ad uno psicoterapeuta un fallimento personale. Viviamo in una società in cui ci hanno da subito insegnato che dobbiamo farcela da soli: non bisogna mostrare alcuna fragilità perché questa è spesso discriminata o mal giudicata dagli altri.

Frasi come "Forse è solo un periodo, poi passerà"; "Mio figlio è forte, non ha bisogno di andare dallo psicologo"; “Noi siamo una famiglia per bene, non abbiamo problemi di cui parlare davanti ad un professionista”; “Gli psicologi trovano i problemi dove non ci sono”, “Non ho problemi seri io, non mi serve uno psicologo”, ecc… sono solo alcune delle tante espressioni che in questi anni mi è capitato di sentire

La paura dei ragazzi o dei loro genitori davanti al giudizio degli altri, oppure la vergogna, il senso di colpa, il timore rispetto alla propria privacy, ritardano spesso di mesi ed a volte di anni la presa in carico, posticipando il benessere che un percorso psicologico potrebbe apportare.

Permettetemi di sottolineare che se ho preso la decisione di dedicare tanti anni di studio e formazione in questo ambito psicologico è perchè conosco, ed ho potuto sperimentare prima su me stessa e poi riscontrandolo ogni giorno nel mio studio, i reali e concreti benefici che può portare un percorso di psicoterapia, per cui credo molto nel valore del mio lavoro.

Lo psicologo non ha la bacchetta magica, di sicuro non legge nel pensiero come molti scherzosamente chiedono, ma possiede e mette a disposizione confrontandosi con il proprio paziente strumenti specifici per superare situazione di crisi che causano disagio clinicamente significativo.